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sexta-feira, 18 de maio de 2012

Comunicato urgente - enviado pela Associação Jaima Saharaui

Il Fronte Polisario e il governo della Repubblica saharawi giudicano infondata e arbitraria la decisione del Regno del Marocco di ritirare la fiducia all'inviato personale del segretario generale dell'ONU, Christopher Ross, nel prosieguo della missione a lui affidata dal Segretario generale e dal Consiglio di Sicurezza per cercare una soluzione giusta e duratura al conflitto del Sahara Occidentale, garantento il diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione. 
Questa decisione, tanto grave quanto ingiustificata, è una nuova sfida intollerabile e inammissibile del Marocco alla Comunità Internazionale, al Segretario generale e al Consiglio di Sicurezza, che, nella risoluzione 2044 del 24 aprile 2012, ha considerato lo status quo inaccettabile a ha "riaffermato il suo appoggio all'inviato personale del Segretario generale per il Sahara Occidentale, Christopher Ross, e all'azione che egli porta avanti per facilitare le negoziazioni fra le parti". 
Agendo in questo modo, il Marocco vuole arrogarsi senza vergogna il diritto di dettare al Segretario Generale il contenuto dei suoi rapporti al Consiglio di Sicurezza e decidere la condotta che dovrebbe seguire il suo inviato personale per il Sahara Occidentale. Come vuole, allo stesso modo, fare di tutto per ridurre a zero la credibilità e la neutralità operativa della MINURSO, dichiarata nell'ultimo rapporto del Segretario generale, bloccare il processo di pace e continuare a violare impunemente i diritti umani nei territori saharawi occupati. Il Fronte Polisario e il governo della RASD, rinnovando la volontà delle autorità saharawi a confermare il loro sostegno e la loro cooperazione leale con gli sforzi del Segretario generale e del suo inviato personale, Christopher Ross, per portare a termine il processo di decolonizzazione del Sahara occidentale, lanciano un appello pressante al Consiglio di Sicurezza perché prenda le misure e le decisioni necessarie al fine di salvaguardare e proteggere l'autorità delle Nazioni Unite e la credibilità della sua azione di pace nel Sahara Occidentale, dalle derive e conseguenze della strategia di fuga perseguita dal Marocco. 

 Bir Lahlou, 17 mai 2012

segunda-feira, 7 de maio de 2012

Relendo o Eduardo Galeano

“Nada se fala do Muro do Marrocos, que há 20 anos perpetua a ocupação marroquina do Saara ocidental. Este muro, minado de ponta a ponta e de ponta a ponta vigiado por milhares de soldados, mede 60 vezes mais do que o Muro de Berlim. (...) Por que será que os olhos se negam a ver o que está diante deles? Será por serem os saarauis uma moeda de troca, oferecida por empresas e países que compram do Marrocos o que o Marrocos vende, embora não seja seu? Há dois anos, Javier Corcuera entrevistou, em um hospital de Bagdá, uma vítima dos bombardeios contra o Iraque. Uma bomba havia destroçado um de seus braços. E ela, que tinha oito anos de idade e havia sofrido 11 cirurgias, disse: "Tomara não tivéssemos petróleo".Talvez o povo do Saara seja culpado porque em seu longo litoral reside o maior tesouro pesqueiro do Oceano Atlântico e porque sob a imensidade de areia, que parece tão vazia, exista a maior reserva mundial de fosfatos e, talvez, também de petróleo, gás e urânio.No Alcorão poderia estar escrito, embora não esteja, esta profecia: as riquezas naturais serão a maldição das pessoas.”